Da Lettere al Direttore del Giornale di Brescia (1/12/08):
Correva la fine dell'anno 1999 il monocolore leghista che governava Lonato decise di costruire un "bruciarifiuti" in località "Salera" a Sud del paese in fregio alla ferrovia. L'insurrezione popolare provocò le dimissioni della Giunta e nuove elezioni. L'area in oggetto ha continuato ad essere coltivata a frumento e granturco, ma sotto l'osservazione continua di chi ha fiuto per il cemento ed il mattone. Non a caso la superficie in merito è stata inserita nell'ordine del giorno della seduta del Consiglio comunale del 18 corrente mese per il cambio di destinazione d'uso, cioè è passata da seminato irriguo ad area di opifici non precisati. La variante comprende una superficie di 207.000 mq. pari a 64 piò bresciani, corrispondente a due poderi della maglia locale. Pare che i consiglieri comunali di minoranza siano venuti a conoscenza della mega operazione solo attraverso l'ordine del giorno del Consiglio comunale, mentre con la gente del sito interessato il comune ha mantenuto il silenzio più assoluto. Per questo motivo mi sono recato nella frazione di "Campagna", la quale congloba il territorio in oggetto. Qui si sentono diverse lagnanze verso l'Amministrazione per aver taciuto su un'operazione, la quale consente di costruire opifici dei quali non si conosce la destinazione. Ma la preoccupazione principale di questa gente è per l'aumento del traffico, vista l'impossibilità di modificare le strettoie di Campagna, del Flatoio e del Lonatino dove i sinistri stradali si succedono in continuazione. Risulta evidente, che una variante di tale entità, prima di decidere dall'alto, andava discussa con i cittadini lonatesi.
Signor Claudio Zanelli
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