Gentile sig. direttore , le scrivo la presente perché son rimasto colpito dall’intervista apparsa sul suo giornale, nella giornata di mercoledì 08 luglio, al sindaco di Lonato del Garda in relazione allo sviluppo turistico. Premetto che sono un operatore culturale e non sono iscritto a nessun partito politico, ma ho tante cose da dire. In primis appare evidente che il dr. Bocchio, dimostra di avere ben poca cultura in relazione allo sviluppo turistico e culturale di un territorio come Lonato, se pensa che solo con la concessione di centinaia di migliaia di metri cubi per costruire strutture ricettive, si riesca a creare una strategia di sviluppo che giustifichi la decisione presa, soprattutto per accontentare chi opera nella grande distribuzione, di cambiare il nome di questo comune da Lonato in Lonato del Garda. La ricettività serve a Lonato del Garda, ma c’è modo e modo di realizzarla, oggi esistono molte strade alternative alla cementificazione che permettono uno sviluppo del territorio qualitativamente migliore e più armonico; l’albergo diffuso, il riutilizzo degli immobili vuoti del centro storico e non, i bed and breakfast, gli appartamenti ad uso turistico, e ancora tante altre soluzioni. L’operato di alcuni amministratori mi lascia perplesso, invece di creare eventi relativi alla cultura del territorio fanno ben altro, con iniziative quali il “Toro in piazza”, che nulla c’entra con le nostre tradizioni gastronomiche, durante la festa del patrono o la piston cup con il rombo dei motori delle moto americane in pieno centro storico e; a tal proposito ritengo che anche l’atteggiamento della Lega, che dovrebbe essere più sensibile alla cultura locale e che nulla ha detto in merito al cambio del nome del nostro amato paese e nulla dice delle iniziative discutibili realizzate dagli assessori in giunta; sia complice di questa mentalità; addirittura si è arrivati all’assurdo organizzando il “mercato del contadino” fuori dai centri commerciali; forse gli esponenti leghisti dovrebbero fare un corso dai colleghi camuni che hanno tanto da insegnare.A Lonato del Garda oltre ai cento metri di lago, c’è “La Polada”, la cultura dell’età del bronzo più antica di tutto il Nord Italia, ci sono più beni culturali di tutti gli altri comuni gardesani, ricordiamo la Rocca e il museo della Fondazione Ugo da Como, le fornaci romane, le pievi romaniche; ricchezze ambientali notevoli come la flora, la fauna e i paesaggi delle colline moreniche, numerosi operatori turistici come agriturismi e centri ippici. Lonato del Garda da sola ha le risorse per fare sistema con tutte le sue associazioni, che sono più di settanta. Oggi bisogna puntare sulla creazione della destinazione turistica, sull’ecoturismo che, dicono le statistiche, rappresenta il trend di crescita maggiore dei prossimi anni, si può creare un’economia dolce che permetta di vivere una qualità di vita alta a chi è del posto e a chi viene a fare il turista. Il sindaco e la giunta invece non hanno alcuna strategia di sviluppo turistico, lo si vede palesemente dall’operato degli assessori, ognuno va per la sua strada; puntano in direzioni diverse tra loro, manca un coordinamento, manca l’amore per questo paese; si concedono metri cubi, magari per creare delle seconde case, deturpando completamente alcune delle zone più belle ( Drugolo, Colli, Lazzaretto, etc.), queste son le risorse più semplici da trovare, complimenti per la lungimiranza. Ma una volta realizzate queste cementificazioni chi crea la domanda turistica se non esiste un’offerta? Come si crea l’economia del territorio? La crisi turistica gardesana è sotto i vostri occhi, tutti gli operatori si lamentano perché da più stagioni sono scese le prenotazioni; negli ultimi trent’anni è questo il tipo di amministrazione del territorio, sia di destra che di sinistra, che ha provocato i danni che sono ben evidenti sugli altri comuni rivieraschi. Siete vecchi e vi mancano le idee. In un periodo di crisi come questo bisogna rimboccarsi le maniche ed essere creativi, percorrendo con coraggio nuove strade che portino ad utilizzare le risorse esistenti, ma non con i metri cubi concessi a più non posso, bisogna creare servizi, ingegnarsi. La strada è lunga, è ormai chiaro a tutti che lo sviluppo di Lonato del Garda passa attraverso queste risorse e non con le industrie siderurgiche; che stanno creando molti disoccupati. Spero che il sindaco capisca, spero che le mie figlie possano godere anch’esse come ho fatto io, delle bellezze di questo nostro paese, ma purtroppo vedo questo mio desiderio allontanarsi sempre più dalla realtà.
Luigi Del Prete
presidente "Lacus"
presidente "Lacus"
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